mercoledì 23 giugno 2010

Shopping a Parigi?

Avete intenzione di passare qualche giorno nella città più romantica del mondo? Eccovi qualche consiglio a tema "gastronomico".
Innanzi tutto se conoscete bene la lingua potreste iscrivervi a qualche corso di cucina; oltre alla mitica scuola Le Cordon Bleu frequentata anche da Meryl Streep nel film Julia&Julie, vi consigliamo i corsi di Lenotre sugli Champs Elisèe, sia di cucina che di pasticceria, o le lezioni all' Hotel Ritz, per il massimo dello chic.
Per quanto riguarda lo shopping di specialità culinarie, non potete perdervi una visita da Fauchon in Place de la Madeleine e da Lafayette gourmet, o alla Grande Epicerie de Paris . Se invece amate la cucina etnica, nel cuore della "Chinatown" parigina non perdetevi una visita al negozio dei fratelli Tang.
In un ideale tour delle pasticcerie parigine (ma quanto sono belli qui i dolci?) cominciate con una puntata in una vecchio stile come Ladurée per assaggiare i loro mitici macarons, poi proseguite con una sosta da Pierre Hermè vicino a Saint Sulpice, provate la versione nippo-parigina di Aoki e finite con un the con pasticcini da Lenotre sugli Champs Eliseé.
Per scatenarvi negli acquisti e trovare pentole, attrezzi, piattini per il finger food e mille accessori di cucina e pasticceria, di cui sicuramente non potete fare a meno, fate una puntata da 13 à table vicino all' Hotel de ville o da Mora in Rue Montmartre a due passi da Les Halles, negozio professionale aperto anche al pubblico per finire, sempre nella stessa via ma al numero 92, con una piacevole sosta alla Librairie gourmande dove potrete trovare libri di cucina di ogni tipo.
Per avere qualche altra utile informazione sulla parigi gastronomica portatevi dietro l'utilissimo vademecum di Cavoletto su Parigi!

1 commento:

Fradefra - Scuola di cucina maisazi ha detto...

Certo che un corsetto a Parigi anche io che li tengo e cucino da una vita, me lo farei, anche fosse solo per cogliere le differenze tra la cucina francese e quella italiana.

Per la verità, andando spesso in Francia e mangiandovi altrettanto spesso, le differenze le conosco, ma una visione accademica è sempre simpatica e formativa.